death or life?

« Older   Newer »
  Share  
{ luce
view post Posted on 11/6/2012, 15:34




Era sera inoltrata quando le porte del locale si aprirono, avvertendo ai camerieri l'arrivo di un nuovo cliente. Quest'ultimo era una vecchietta con un deambulatore che sosteneva il suo peso per aiutarla a reggersi in piedi. A lacerare il silenzio regnante nella tavola calda furono le sue scarpe, pantofole anzi, che si strusciarono contro il pavimento. Fu un rumore a dir poco fastidioso che catturò l'attenzione dei pochi lavoratori. Solitamente di lunedì, quasi all'ora di chiusura, non veniva quasi nessuno a ordinare un fast food. Il sabato invece il proprietario chiamava tutti i camerieri disponibili, avendo un locale molto affollato.
"Bene, è arrivata anche la nonnetta" Luce sentì il collega scrollare le spalle con uno sbuffo. Erano entrambi esausti, avevano lavorato tutto il dì servendo un centinaio di clienti provenienti da diverse città. Luce rassicurò l'altro cameriere, dicendogli di tornare a casa e che avrebbe accontentato lei la vecchietta. Avrebbe sprecato le ultime forze restanti a prendere le ordinazioni dell'ultima cliente. Il ragazzo le rivolse uno sguardo grato, per poi togliersi l'uniforme e abbandonare il locale. Ora erano rimasti in tre: lei, la cliente e il cuoco.
L'anziana signora sorrise alla ragazza poco prima di prendere, lentamente, un posto accanto al muro. Luce si avvicinò ad un tavolo sporco e lo pulì passandovici sopra uno straccio umido. Dopodichè estrasse il blocco notes dal grembiulino e si avvicinò cautamente al tavolo dove era seduta la signora, mostrandole un sorriso stanco. Sperò vivamente che la vecchietta non ordinasse mezzo locale... nemmeno il cuoco mostrava segni di energia. Con suo immenso stupore la cliente desiderò soltanto una fetta di manzo crudo.
«Arriverà subito» Le disse Luce, trovando inutile segnarsi l'ordinazione sulla carta. La vecchietta le sorrise e prese a guardare fuori dalla finestra, in attesa della sua carne.
La cameriera si massaggiò la nuca e si avvicinò al bancone della cucina. Si affacciò e agitò una mano per attirare lo sguardo del cuoco. Non aveva nemmeno forza di parlare...e quando ci riuscì, l'uomo dalla pelle scura e con una bandana colorata che circondava la sua enorme testa, la raggiunse. «Manzo crudo» A quella frase il cuoco la guardò un pò incredulo, domandandosi chi diavolo mangiasse cibo crudo. Ma roteò gli occhi al cielo e cacciò dal frigorifero una bella fesa di carne, per poi poggiarla su un piatto pulito. ' Io ho finito qui. Non ti dimenticare di spegnere le luci, le chiavi sono al solito posto. Ci vediamo domani, Enel' Sentendo il cuoco nominarla in quel modo Luce, prendendo il piatto, gli mostrò elegantemente il dito medio. Non volò nessuna offesa, ormai loro due avevano un rapporto amichevole. Con lui poteva scherzare senza provocare la sua ira.
Il cuoco, a quel segno, ridacchiò scuotendo lievemente il capo. Lasciò anche lui il locale, lasciando la ragazza da sola con la nonnetta.
Luce fece un bel respiro e si riavvicinò al suo tavolo. Mostrandole l'ennesimo sorriso stanco poggiò delicatamente il piatto sulla superficie di legno. La cliente però, dopo aver preso le posate pulite, cominciò a borbottare un fiume di parole incomprensibili. Ad un certo punto molte mosche puntarono sulla carne e si strofinarono le zampette, pronte a divorarla. Luce tentò di scacciarle via, ma trovò incredibilmente strano che la vecchietta continuasse a tagliare la carne ignorando bellamente gli insetti. Si guardò attorno, alla ricerca di una finestra spalancata, la possibile fonte delle mosche. Ma tutte erano già state chiuse dal precedente cameriere.
Ripuntò l'attenzione sulla vecchietta e sgranò gli occhi appena questa le afferrò un polso. 'Voi mezzi angeli siete tutti disgustosi' Al contatto della sua pelle pallida, gelida e ruvida con la propria liscia e rosea la ragazza ebbe un sussulto. La paura passò a trovarla non appena intuì di trovarsi davanti ad un demone intrappolato nel corpo di una povera anziana. Non le era mai capitato di trovarsi a certe creature oscure...prima di ora.

legion_03


Per liberarsi dalla sua salda stretta Luce indietreggiò di un passo e strattonò il polso. Il demone la lasciò andare, ma il suo aspetto si tramutò velocemente. I suoi occhi si riempirono di un nero inteso e la bocca si allungò per metter in mostra dei spaventosi denti appuntiti. Una nonnetta squalo?
Mentre i suoi urli agghiaccianti invasero il locale, si alzò di scatto dal tavolo e fece un balzo in avanti per arrampicarsi sul muro. Come Spiderman raggiunse l'angolo della soffitta e puntò i suoi feroci occhi sulla figura della giovane. Luce indietreggiò ancora finchè la sua schiena non si attaccò al bancone. Si tastò le tasche senza staccare lo sguardo dalla maligna cliente, ma si maledì di essersi dimenticata la calibro 9 a casa.
I suoi respiri si fecero sempre più pesanti, mentre il cervello non volle sapere di darsi una mossa a cercare una soluzione per salvarsi le chiappe dalle grinfie del demone. I suoi palmi sfiorarono alla cieca il bancone dietro di lei finchè non toccarono qualcosa di duro. Sperò di aver beccato qualcosa che potesse aiutarla a ferire l'avversario, ma un lamento fuggì dalle sue labbra appena vide una scopa di legno stretta nella sua mano. Il proprietario forse possedeva qualche arma di fuoco nel suo ufficio, ma Luce sfortunatamente non conosceva la chiave. Bene. Tese in avanti la scopa, immaginandola come la spada di Excalibur, lasciando scegliere al destino di farla restare in vita, o ucciderla entro pochi secondi.
 
Top
0 replies since 11/6/2012, 15:34   87 views
  Share